Aggiornamento Instagram 2020, novità Live pubblicabili su IGTV

Proprio ieri è stato annunciato ufficialmente che tutti gli utenti di Instagram possono ora salvare le proprie Live su IGTV avendo la possibilità di scegliere fino a quando tenerle disponibili . Fino ad ora, le Live trasmesse su Instagram sono state disponibili per gli spettatori, solo per il periodo della trasmissione, oppure per le 24 ore disponibili solo dopo il salvataggio. Da ora avrai anche la possibilità di ??????????? ?? ????? ???????????? ?? ????, il che potrebbe fornire alcuni vantaggi aggiuntivi, soprattutto considerando il graduale sviluppo della piattaforma IGTV. L’opzione potrebbe, ad esempio, fornire un modo semplice per costruire la tua libreria di contenuti IGTV, quindi facilitare un metodo di creazione dei tuoi contenuti, inoltre Instagram ha recentemente lanciato opzioni di monetizzazione per la piattaforma, un altro mezzo per attirare l’interesse per IGTV (un modo per attirare più creatori e, successivamente, spettatori). In questo nuovo processo tuttavia ci sono alcune limitazioni da tenere presenti:• Una volta condivisa la live su IGTV non saranno visibili i like o commenti del video durante la diretta• Il numero di spettatori del tuo video live verrà riavviato dopo averlo condiviso su IGTV• Non sarai in grado di modificare o tagliare il tuo video live prima di condividerlo con IGTV Non essere in grado di modificare il tuo video potrebbe essere un problema, ma puoi sempre scaricare il video della diretta, modificarlo o tagliare le parti meno interessanti per poi caricarlo su IGTV. Se stai cercando un modo semplice e veloce per approcciarti a IGTV e massimizzare il tuo pubblico, è un’altra opzione da tenere a mente. ????????? ??????? ??? ?’??????? “????????? ?? ????” è ??? ??????????? ??? ????? ??? ??????.

Instagram introduce l’adesivo “CompraKM0” per aumentare la visibilità delle aziende, ecco come sfruttarlo.

Durante la crisi da COVID-19 le aziende stanno affrontando sfide enormi, e supportarle risulta fondamentale per il benessere degli imprenditori, delle nostre comunità e dell’economia. A proposito di ciò, Facebook ha lanciato una nuova serie di funzionalità a supporto delle PMI (Piccole Medie Imprese) interessate da COVID-19, tra cui l’adesivo “Compra a Km 0” per Instagram e un aggiornamento a Messenger per semplificare la risposta diretta. In molti avranno visto che nelle ultime ore è apparso su instagram il nuovo adesivo “Compra a km 0”, che consente agli utenti, anche di mostrare tre delle immagini, in miniatura, del profilo dell’azienda che scelgono di menzionare all’interno della loro storia. (se ancora non ti spunta nel profilo, aggiorna l’applicazione nell’app store) Questo potrebbe essere uno strumento estremamente vantaggioso per aiutare le imprese a raggiungere nuovi clienti e a rimanere connesse con le persone che utilizzano già i loro servizi. Tutte le storie con all’interno questo adesivo, vengono raggruppate in una storia Instagram condivisa, all’inizio della barra dove sono visibili tutte le storie dei propri seguiti, in modo da offrire maggiore notorietà.   ?? ???????? ??? ??????? ???????, ???????? ????????? ?’???????????’ ??? ????? ????????? ?? ?????? ???????, ??????????? ??? ?? ????????? ?? ??????????? ??? ??? ???????, ?? ???? ?? ????? ?? ????? ??????? ???????? ??? ????????? ??? ????????? ???????, ??? ?? ?????’ ????? ?????? ?????? ???’????????? ? ??? ?????, ?? ????? ????? ??? ??? ???????? ??????????? ??? ??? ??????????? ?? ????? ???????, ??? ?? ?????? ?? ??????????, ?????, ? ???? ?????????, ???. ?’?’ ?? ?????? ?????????? ?? ?????????? ?? ?????? ???????. Su Facebook, per contribuire a migliorare la scoperta di piccole e medie imprese, invece viene utilizzato l’ hashtag #?????????.

5 consigli per collaborare con i brand

È ora di smettere di perdere tempo, e di iniziare a collaborare con i tuoi marchi preferiti. Hai la piattaforma, il profilo e le persone che sono desiderosi di interagire con i tuoi contenuti.. Quindi, da dove inizi? Come ti rivolgi ai marchi? Cosa dici loro per farti notare e far capire che hai un buon potenziale di influencing? Innanzitutto se stai usando applicazioni per aumentare solo NUMERICAMNETE i tuoi followers (indiani, arabi ecc) inizia disinstallando queste app. I brand controllano la realtà dei tuoi followers. Quindi rimboccati le maniche ed inizia il tuo percorso di crescita aumentando realmente i tuoi followers attraverso le strategie che puoi trovare sul sito [clicca qui] Sia che tu stia lavorando direttamente con il marchio, sia che le tue trattative siano nelle mani degli esperti, devi affrontare la collaborazione come un’opportunità di business, proprio come farebbe qualsiasi altro professionista creativo. Ecco cinque suggerimenti per iniziare e guidarti nel folle mondo delle collaborazioni con i brand. 1. Consegnare i propri @username / link Ti sorprenderebbe se ti dicessi quante richieste di collaborazione arrivano alla mia azienda [instagram azienda] e a tutti i brand senza includere @username del proprio profilo social. Sembra abbastanza ovvio vero? Questo non è il momento o il luogo adatto per giocare. Anche la persona dall’altra parte della posta in arrivo è occupata, quindi risparmia loro il fastidio di dover andare in una caccia al profilo per capire chi sei e su quali piattaforme sei attivo. Includi SEMPRE i link ai tuoi profili social nel testo che andrai ad inviare al brand, in modo che possano esplorare immediatamente il tuo profilo e conoscere te e i tuoi contenuti.   Se stai chattando tramite una piattaforma di social media con un marchio e ti viene chiesto di inviare i tuoi dettagli via email attraverso, non dare per scontato che la stessa persona vedrà la tua email. Rendi più facile per chiunque entrare nel convoglio e sapere esattamente chi sei. Più lo fai, più riuscirai a costruire una relazione e a lavorare con il marchio in futuro. 2. Conoscere il prodotto  “Non ho provato il tuo prodotto” non è davvero il modo di conquistare un marchio.   Certo, va benissimo se non hai provato il prodotto – molta attività di influencer si basa su prove e recensioni – ma prova a farla girare diverso modo.   Prova: “Mi piacerebbe provare il tuo prodotto perché …”   Facendo una piccola ricerca sul prodotto dimostra che sei attivamente interessato all’azienda e cosa hanno in offerta. Ti dà anche la possibilità di mostrare come il prodotto corrisponde al tuo marchio personale e in che modo risuonerà con la tua comunità.   Influencer Marketing 101: l’autenticità è la chiave. Cercare di spruzzik un prodotto che non gelifica con la tua estetica non è buono per te, il tuo pubblico o il marchio. 3. Sii personale Il segreto è nel nome: SOCIAL media!   Se un marchio desiderava un messaggio di vendita rigida e una ripresa standard in stile studio del proprio prodotto, non avrebbero (o non dovrebbero) usato il marketing di influencer. Vogliono lavorare con te per quello che TU puoi offrire.   Cosa c’è di diverso nel tuo stile personale, nel tuo punto di vista, nei tuoi contenuti o nel tuo pubblico?   Il tuo marchio personale è il tuo punto di forza, quindi assicurati di sapere esattamente di cosa si tratta e capire come comunicarlo nel modo più semplice possibile. 4. Guarda la tua lingua I social media sono uno spazio intrinsecamente casuale quindi non è necessario alcun “a chi possa interessare” quando si rivolge a un brand per la prima volta. Anche le narrazioni lunghe non appartengono ai DM: i conteggi dei personaggi sono stati inventati per una ragione!   C’è una linea sottile tra l’essere troppo formale e troppo informale, e l’atmosfera del marchio con cui stai lavorando potrebbe dare forma al tono.   È sempre meglio mantenere le cose corte, acuto, e aiuta se riesci a presentare alcune informazioni bonus su ciò che puoi offrire – qualcosa che potrebbe non essere prontamente disponibile sul tuo profilo (il tuo coinvolgimento con le Storie o la ripartizione del pubblico, per esempio).   Inoltre, evita parole come “free” o “shout-out” in quanto ciò riduce il valore dell’influencer marketing. Stai provando a impostare una transazione commerciale, quindi trattala come se volessi dire affari. 5. vantarsi del marchio Proprio come le lettere di presentazione, è una buona pratica creare un passo unico per ogni opportunità che stai richiedendo.   “Ciao! Mi piacerebbe collaborare con il tuo marchio “non lo taglierà (vedi punto tre: sii personale!)   Passare a quel passo in più è altrettanto importante prima di AND dopo aver chiuso un accordo. Forse condividi una storia in più, inserisci un link alla tua biografia, inserisci il contenuto nella tua newsletter …   Mostrare un reale interesse per il marchio sarà di grande aiuto per aiutarti a garantire il lavoro in corso loro, se è in offerta   E non dimenticare: dietro ogni profilo Instagram c’è una persona (o un gruppo di persone) che lo gestisce. Le buone maniere e i complimenti non vanno mai fuori strada! Vuoi altri suggerimenti diinfluencer quando si lavora con i marchi? Consulta le nostre best practice per gli influencer nella guida 2018per assicurarti di essere pronto per l’anno migliore.

La storia del creatore di Whats App

In un sobborgo di Kiev, durante la dittatura comunista, vive un bambino con i genitori e la nonna. La situazione economica è grave: manca l’acqua corrente e il cibo è poco. Decidono di emigrare negli Usa, mentre il padre rimane a Kiev per lavorare. In California, vivono in un misero bilocale e per mangiare trovano una mensa per i senzatetto. Il ragazzino trova lavoro in un supermercato. Con i soldi che guadagna compra un volo per rivedere finalmente suo padre, ma riceve una chiamata improvvisa: il padre è morto. La notizia lo devasta, rischia di cadere in depressione: “CHE SCHIFO LA MIA VITA, MI VA TUTTO STORTO!” Ma c’è un fuoco che arde dentro di lui. Vuole riscattare una vita disgraziata. Non ha senso piangersi addosso per il resto dei giorni. Da autodidatta legge manuali di informatica e impara a programmare. Riesce a farsi assumere da Yahoo, grazie al suo amico Brian Acton. Dopo alcuni anni i due amici provano ad entrare in Facebook ma vengono immediatamente scartati. Dopo aver comprato un iPhone, il ragazzo osserva l’App Store e capisce che il mercato delle applicazioni è il futuro. Deve solo trovare l’idea giusta. Con l’aiuto del solito amico Brian, crea un’applicazione.  “Carina l’app, ma riuscirete a farci QUALCHE DOLLARO?”, gli chiedono spesso amici e conoscenti. ”NE FAREMO MILIONI”. Si sbagliavano, ne faranno MILIARDI. La storia è cambiata, questa volta è Mark Zuckerberg a bussare alla loro porta. Vuole comprare la loro App e mette sul tavolo 19 miliardi di bigliettoni verdi. Affare fatto. Jan Koum non aveva nulla nella sua vita, neanche l’acqua in casa. Ma non si è mai arreso al suo destino, ha lottato. Oggi  ha un patrimonio di circa 10 miliardi di dollari. Ogni giorno, oltre un miliardo di persone nel mondo utilizza la sua app: “WHATSAPP”.

HQ Trivia, rispondi a 12 domande per guadagnare migliaia di dollari

Creata dai fondatori di Vine, HQ Trivia è un’app che ha già riscontrato un grandissimo successo negli Stati Uniti e in Inghilterra. Ha scalato lentamente le classifiche delle app trivia dal suo lancio a fine agosto, eppure, sorprendentemente, non ha attirato l’attenzione dei media fino ad ora. Forse la sua mancanza di copertura è dovuta al fatto che non puoi giocare quando vuoi come quasi ogni altro gioco per il cellulare. Infatti, essendo un gioco in diretta, puoi giocare ad HQ soltanto una volta al giorno: nei weekend alle 3pm EDT (che da noi corrispondono alle 21:00), mentre tutti i giorni alle 9pm EDT (circa le tre del mattino).   In tutto ciò ti starai chiedendo: “Ma come si usa? Cosa devo fare?” Il gioco è ospitato dal comico Scott Rogowsky e consiste in 12 domande a scelta multipla, che vanno da facili a difficilissime. Hai circa 10 secondi per rispondere a ciascuna domanda, a partire da quando il presentatore inizia a leggerlo. I creatori di HQ spiegano che in questo modo le domande non possono essere cercate su Google. Al primo errore si viene eliminati per il resto del quiz. Tutti coloro che completano tutte e 12 le domande dividono il jackpot. Se invece nessuno vince, la cifra di quella sera verrà sommata a quella della partita successiva.   Quanti soldi si possono vincere? Quando il gioco ha debuttato nel mese di agosto, i jackpot sono stati di circa $100, ma da allora sono arrivati ​​ai giochi regolari per $250 e ora $1,000. Una volta ogni tanto, capiterà che il jackpot sarà molto più alto, come un set recente che aveva un premio di $15.000. Puoi incassare il denaro vinto con un conto PayPal. In precedenza, l’app non ti pagava fino a quando non avevi raccolto $20 di montepremi, che potrebbero aver richiesto diverse vittorie. Ora, non importa quanto hai, puoi incassare quando vuoi. Di recente, HQ ha distribuito i premi più grandi nelle domeniche. Avrai la possibilità quindi di vincere più soldi, sempre tenendo conto che tantissime altre persone avranno la tua stessa possibilità e che, in caso di vittoria, come detto prima, dovrete dividere la somma. Una recente sponsorizzazione con Nike ha portato un jackpot altissimo, e i  vincitori hanno ricevuto delle Nike Air Max a tema HQ. Ad aprile, Dwayne “The Rock” Johnson ha condotto un episodio con un premio di $300.000 per promuovere il suo film Rampage.   Dove si può scaricare? Android o Apple? Inizialmente, HQ era disponibile solo su iPhone, ma è diventata disponibile una versione di Android all’inizio del 2018. Nel marzo 2018, il gioco ha ottenuto una versione nativa per iPad, ma senza aggiungere alcuna funzionalità.   Come si possono ottenere vite extra? Prima HQ distribuiva le vite extra, ora sembra che tu le possa raccogliere solo invitando degli amici. Basta dare il tuo codice di riferimento, che è identico al tuo nome utente. Quando si saranno collegati, avrai una seconda possibilità nella prossima partita.    

Come superare l’ansia degli esami di maturità

Ogni anno migliaia di studenti del quinto anno di liceo sanno che, prima di pensare all’estate e quindi al mare e al relax, dovranno avere a che fare con l’inevitabile esame di maturità. Sanno di dover trovare un argomento adeguato per la loro tesina e di dover trovare anche i soliti collegamenti per quel determinato argomento. Poi il ripasso del programma di tutte le materie, perché non si sa mai cosa potrebbe chiedere il professore esterno o il presidente. Di certo, avendo 18 anni, il pensiero degli alunni durante tutto l’anno scolastico non sarà stato “studio bene adesso, per trovarmi avvantaggiato dopo”. Quindi, ANSIA. La parola che si sente uscire per il 99% del tempo dalla bocca di questi studenti dal mese di maggio fino all’inizio degli esami.   A volte è più facile a dirsi che a farsi, ma mantenersi organizzati e iniziare la preparazione dell’esame in anticipo, può davvero aiutare a tenere sotto controllo i nervi. Il procrastinare è il passatempo preferito della gente (come abbiamo già visto negli articoli precedenti), ma ad un certo punto arriva il momento di costringersi a una routine, anche se questo significa guardare un minor numero di episodi della propria serie preferita o rinunciare al proprio hobby per quel periodo.   Di seguito dei semplici consigli per prepararsi al meglio: -Crea un programma delle cose che devi fare, e organizzarle in modo che siano più gestibili. Sfrutta al massimo il tempo che resta. Una tabella di marcia è fondamentale una tabella, divisa in tappe, con un orario di lavoro giornaliero che preveda l’alternanza tra materie pesanti e leggere. -Trova una tesina originale. Infatti questa è un biglietto da visita che serve per rompere il ghiaccio. Meglio non scegliere un classico come la Seconda guerra mondiale, né qualcosa di banale e scontato. Una volta individuato l’argomento, fai una mappa concettuale per collegare le materie. -Evita di “prendere in prestito” tesine già fatte, che siano di un amico o prese da internet. Potrebbero mettere a rischio il tuo esame. Ad esempio, potrebbero contenere argomenti che non hai studiato o che non c’entrano assolutamente nulla con l’argomento principale. -Se non sai qualcosa, non arrampicarti sugli specchi: meglio dire un “in questo momento non lo ricordo”, piuttosto che cercare di fare un discorso sperando di azzeccare la domanda che ti hanno posto. Può essere controproducente, rischi di infilarti in un vicolo cieco. -No a sonniferi o tranquillanti. Sono pericolosi. Aiutati con lo yoga o pratica la meditazione. Questi focalizzano la mente e con gli esercizi di respirazione ritroverai la calma persa. -No anche a troppi caffè e al cibo spazzatura. L’alimentazione è importante, quando ci si prepara a un esame. Chi sbaglia rischia di trovarsi appesantito, poco concentrato, di pessimo umore. -Studia insieme ai tuoi compagni di classe, magari non per tutta la giornata. Potrebbe aiutarti. In ogni modo, ognuno ha un metodo di studio diverso, e ciò che funziona per una persona non sempre funziona bene per gli altri. Mentre i tuoi compagni potrebbero divertirsi a studiare tutti insieme, non sentirti in dovere di unirti a loro se sai che ciò potrebbe non funzionare per te. Potresti anche trovarti a lavorare meglio in determinati momenti della giornata (o della notte). Se è così, ascolta il tuo istinto e studia quando ti senti più vigile.   Ma non si tratta solo di studio, studio, studio. Tutti hanno bisogno di una pausa, e una volta che ci si è organizzati in modo adeguato, si possono programmare le pause per il divertimento e il relax. Ci sono molte cose che puoi fare per ridurre lo stress, e la maggior parte di queste sono gratuite. Potrebbe sembrare una cosa scontata, ma dormire bene la notte, bere molta acqua, fare un po ‘di esercizio fisico e mangiare bene contribuiscono a uno stato mentale equilibrato. Se stai vivendo di bevande energetiche e stai sveglio tutta la notte a studiare, questo potrebbe peggiorare una situazione già critica. Se ti trovi completamente sopraffatto dalle cose da fare, non aver paura di chiedere aiuto. I tuoi insegnanti dovrebbero essere in grado di offrire un’assistenza aggiuntiva, in particolare se ci sono argomenti particolari che trovi confusi.

Come eliminare la scusa del “Non ho tempo!”

Tutti noi, abbiamo una giornata composta da ventiquattr’ore e ognuno le divide in base agli impegni, al lavoro, agli hobby. Però c’è una frase che molti dicono spesso: “Non ho abbastanza tempo”. “Mi piacerebbe davvero uscire dal mio ufficio e parlare con i nostri dipendenti, ma non ho tempo.” “Sarebbe bello riunirsi e passare del tempo insieme, ma non so dove troverò il tempo.” “Dovremmo fare più cose divertenti in coppia. Ma con i nostri programmi, non c’è tempo. ” “So che dovrei iniziare ad andare in palestra. Devo liberare un po ‘di tempo. ” Il problema non è la mancanza di tempo, è una mancanza di chiarezza. La maggior parte delle persone vuole più tempo ogni giorno, lo incolpa per tutte le incompletezze, inefficienze, mancanza di produzione, mancanza di felicità e relazioni interrotte. Purtroppo, la maggior parte delle volte non ci rendiamo conto che TUTTI abbiamo la stessa quantità della cosa più preziosa della nostra vita: il TEMPO. Abbiamo 24 ore, come Elon Musk, a capo di grandissime imprese. Abbiamo 24 ore, come Jason Fried e David Heinemeier Hansson, che guidano un’azienda con più di 100.000 clienti paganti, pubblicano libri bestseller e hanno ancora tempo da trascorrere con le loro famiglie e per praticare il loro l’impressionante lavoro. Potrei scrivere il nome di un milione di persone di successo, ma non è questo il punto. Quello che voglio farvi capire oggi, è che questi individui non hanno avuto giornate più lunghe delle nostre, non sono riusciti ad inventarle. Eppure, guardate gli obiettivi che hanno raggiunto e a che livello arriva la loro realizzazione. Ma cosa rende diverse le persone di successo? Certo, il talento gioca un ruolo molto importante in tutto ciò. Tuttavia, conosco alcuni fondatori di grande successo che non si considerano tutti così talentuosi, e che hanno iniziato con poco. Ma qualcosa che tutte queste persone che ho osservato hanno in comune è il fatto di essere tra le migliori al mondo a fare un grande uso del loro tempo. Riconoscono il valore che c’è in quelle 24 ore. Sprecano pochissimo tempo su cose che non contano, che non servono. Loro non direbbero mai “Non ho abbastanza tempo” per le cose importanti che potrebbero fare un’enorme differenza nella loro vita. Non passano metà della giornata lamentandosi di non avere tempo e non procrastinano (rimandano le cose da fare). Ad ogni modo, smettere di usare “Non ho abbastanza tempo” come scusa non è complicato. Tantissime persone usano questa frase e il più delle volte, è semplicemente un altro modo per dire “sembra troppo difficile” (e non voglio ammetterlo). È un’abitudine insidiosa in cui cadere, e sospetto che molti imprenditori che usano quella frase con me ci siano caduti. Quando qualcosa sembra difficile o spiacevole viene molto spontaneo dire “Non ho tempo per quello”, perché ci fa sentire meglio piuttosto che usare la frase “è difficile e non voglio impegnarmi”. Uno dei trucchi da usare è quello di sostituire il “Non ho abbastanza tempo” con un “non è abbastanza importante per me da fare adesso”. Sembra una cosa semplice (e lo è) ma è incredibilmente potente, ed ecco perché: Per le cose che in realtà non sono importanti, diventerai semplicemente più onesto sul perché non le stai facendo. Se non stai facendo una determinata cosa è perché non la consideri una priorità. Oppure, spesso capita di distrarsi con i social media come Facebook e Instagram, la TV o i videogiochi. A causa di questi infatti si sprecano minuti, ore e giornate preziosi. Piuttosto si potrebbe lavorare a dei progetti importanti. Spesso diciamo che vogliamo qualcosa, ma la realtà è che siamo semplicemente innamorati dell’idea di quella. Non vengono mai spese ore per realizzarla, perché non lo vogliamo abbastanza. Ma per quelle che potrebbero avere un grande impatto sul tuo business o sulla tua vita? Fare esercizio, assumere persone brillanti, fare marketing, avere una conversazione faccia a faccia con un membro del team? Credo che chiunque si sentirebbe stupido mentre si ripete che queste cose non sono abbastanza importanti da fare. Un altro trucco è quello di prendere in considerazione il proprio stipendio e dividerlo per le ore di lavoro, il risultato sarà il valore del proprio tempo. Hai sprecato due ore guardando un programma, in realtà privo di contenuti, in TV? Moltiplica il valore del tuo tempo per due e il risultato sarà il denaro perso. Ne è valsa la pena? Direi di no. Di certo, pur avendo questi trucchetti non avrete il tempo di fare tutto quello che volete. Le ore sono sempre 24 e questo comporta fare delle scelte. Mettere da parte qualcosa per far spazio a qualcos’altro. Un’azione che viene sottovalutata spesso è quella di organizzare le ore, i giorni, i mesi o gli anni. Può sembrare strano o addirittura esagerato, ma questa tecnica funziona davvero. Iniziando soltanto con le ore, vi sembrerà tutto più facile. Create una tabella per scrivere tutte le ore del giorno. Fatto questo, prendete tutte le cose da fare in quella giornata e posizionatele in modo giusto ed equilibrato. Un consiglio che vi do è quello di dormire 7-8 ore e di svegliarvi intorno alle 6:30/7:00. Infatti, facendo questo sacrificio vi accorgerete subito di essere molto più produttivi la mattina presto, piuttosto che nel pomeriggio o comunque nel resto della giornata. Potreste farvi anche una corsetta, in modo da far ossigenare il cervello e iniziare la giornata al meglio. Come scritto in “The Miracle Morning”: “Mattinate focalizzate, produttive e di successo generano giornate focalizzate, produttive e di successo allo stesso modo in cui da mattinate sconclusionate, poco produttive e mediocri derivano giornate sconclusionate, poco produttive e mediocri (e, in ultima istanza, una qualità della vita mediocre)”. Tutto dipende da come iniziate le vostre giornate.

La depressione: sintomi e cause

Tutti noi ogni tanto ci sentiamo tristi, lunatici o con il morale completamente a terra. Solitamente capita quando abbiamo qualche problema a lavoro, con il partner o in famiglia. In ogni caso, queste emozioni durano per un breve periodo di tempo. Alcune persone però provano queste sensazioni in modo intenso, per lunghi periodi (settimane, mesi o persino anni) e spesso senza una ragione apparente. Tutto ciò viene definito con una sola parola: depressione. Quest’ultima è più di un semplice umore: è una condizione grave che colpisce la salute fisica e mentale, influendo sul modo di sentirsi, di pensare e di agire di un individuo. Si perde l’interesse per le attività che una volta si ritenevano fondamentali per il proprio benessere, si preferisce passare il tempo in solitudine, e si riduce inoltre la capacità di una persona di svolgere il proprio compito al lavoro e in casa. Sebbene ci siano state molte ricerche in quest’area, c’è ancora molto che non sappiamo. La depressione non è solo il risultato di uno “squilibrio chimico”, ad esempio perché si ha una quantità eccessiva o insufficiente di una particolare sostanza chimica del cervello. È complicato e ci sono molteplici cause di depressione maggiore. Diversi fattori possono avere un ruolo in questa: -Eventi traumatici o stressanti -Parenti con una storia di depressione, disturbo bipolare, alcolismo o suicidio -Essere lesbiche, gay, bisessuali o transgender, o avere variazioni nello sviluppo degli organi genitali che non sono chiaramente maschili o femminili (intersessuali) in una situazione non supportata -Storia di altri disturbi di salute mentale, come disturbo d’ansia, disturbi alimentari o disturbo da stress post-traumatico -Abuso di alcol o droghe ricreative -Malattie gravi o croniche, inclusi cancro, ictus, dolore cronico o malattie cardiache -Alcuni farmaci, come quelli per la pressione alta o i sonniferi -Le differenze in alcune sostanze chimiche nel cervello possono contribuire ai sintomi della depressione -Le persone con bassa autostima, che sono facilmente sopraffatte dallo stress o che sono generalmente pessimiste, sembrano avere maggiori probabilità di sperimentarla -La continua esposizione alla violenza, l’abbandono, l’abuso o la povertà possono rendere alcune persone più vulnerabili In ogni caso, la depressione è tra i più curabili dei disturbi mentali. Tra l’80% e il 90% delle persone depresse alla fine risponde bene al trattamento a cui si sottopone. Quasi tutti i pazienti ottengono un certo sollievo dai loro sintomi, che si verificano per la maggior parte della giornata, quasi ogni giorno. Questi ultimi possono variare da lievi a gravi e possono includere: Sensazione di tristezza, o avere uno stato d’animo depresso Scatti d’ira, irritabilità o frustrazione, anche su questioni di poca importanza Perdita di interesse o piacere nelle attività una volta godute Ridotto appetito e perdita di peso o aumento dell’appetito e aumento di peso Ansia, agitazione o irrequietezza Disturbi del sonno, compresa l’insonnia o dormire troppo Perdita di energia o aumento della fatica Sensazione di inutilità o colpevolezza Difficoltà a pensare, concentrarsi, prendere decisioni e ricordare le cose Pensieri frequenti di morte o suicidio Problemi fisici inspiegabili, come mal di schiena o mal di testa (I sintomi devono durare almeno due settimane per una diagnosi) La depressione colpisce circa 1 adulto su 15 (6,7%) in un anno. Invece, 1 persona su 6 (16,6%) avrà a che fare con la depressione in qualche momento della propria vita. Infatti, può colpire in qualsiasi momento, ma in media compare per la prima volta alla fine dell’adolescenza (a circa 20 anni). Le donne sono più propense degli uomini a sperimentare la depressione. Alcuni studi dimostrano che un terzo delle donne sperimenterà un episodio depressivo maggiore nella loro vita. Come abbiamo detto in precedenza, questo disturbo è diverso dalla tristezza. Ma lo è anche dal dolore o lutto. La morte di una persona cara, la perdita di un lavoro o la fine di una relazione sono esperienze difficili per una persona da sopportare. È normale che si sviluppino sentimenti di tristezza o dolore in risposta a tali situazioni. Coloro che sperimentano la perdita spesso vengono definiti (o si definiscono loro stessi) come “depressi”. Ma essere tristi non è come avere la depressione. Il processo di lutto è naturale e unico per ogni individuo e condivide alcune delle stesse caratteristiche della depressione. Sia il lutto che la depressione possono comportare un’intensa tristezza e il ritiro dalle normali attività. Sono anche diversi in modi importanti: Nel dolore, i sentimenti dolorosi arrivano a ondate, spesso mescolati a ricordi positivi del defunto. Nella maggiore depressione, umore e/o interesse sono diminuiti per la maggior parte delle due settimane. Nel dolore, l’autostima è generalmente mantenuta. Nella depressione, i sentimenti di inutilità e disgusto di sé sono comuni. Per alcune persone, le esperienze che abbiamo elencato prima (morte di una persona cara, la perdita del lavoro o essere vittima di un attacco fisico o di un grave disastro) possono comunque portarle alla depressione. Quando il dolore e la depressione coesistono, il primo è più grave e dura più a lungo rispetto al dolore senza la depressione. Nonostante qualche sovrapposizione tra dolore e depressione, abbiamo capito che sono diversi. Distinguerli tra di loro può aiutare le persone a ottenere l’aiuto, il supporto o il trattamento di cui hanno bisogno. La depressione può colpire chiunque, persino una persona che sembra vivere in circostanze relativamente ideali.   Non esiste un modo sicuro per prevenirla. Tuttavia, i consigli seguenti potrebbero essere utili in modo da bloccarla al principio. -Adottare misure per controllare lo stress, aumentare la capacità di recupero e l’autostima. -Rivolgersi a parenti e amici, specialmente in tempi di crisi, in modo che possano aiutare a superare periodi di difficoltà. -Ottenere il trattamento al primo segnale di un problema per aiutare a prevenire la depressione dal peggioramento. -Prendere in considerazione un trattamento di mantenimento a lungo termine per aiutare a prevenire una ricaduta dei sintomi.   La maggior parte degli antidepressivi moderni ha un effetto sui trasmettitori chimici del cervello (serotonina e noradrenalina), che trasmettono messaggi tra le cellule cerebrali – si pensa che questo sia il modo in cui i farmaci agiscono per una depressione

I 10 uomini più ricchi al mondo: ecco chi sono (2018)

Ogni anno la rivista Forbes stila la lista degli uomini più ricchi del mondo. In questo articolo troverete la top 10 dei miliardari più influenti. Cominciamo dagli ultimi in classifica, per poi arrivare al primo posto: 10. David e Charles Koch (U.S.A.) David Koch condivide il controllo di Koch Industries, la seconda società privata più grande degli Stati Uniti, con suo fratello Charles, presidente e CEO. Anni: 78 e 82 Valore netto: $51.5 miliardi 9. Larry Ellison (U.S.A.) Larry Ellison ha co-fondato la società di software Oracle nel 1977 per sfruttare la crescente necessità di database per la gestione delle relazioni con i clienti. Anni: 73 Valore netto: $57.7 miliardi 8. Carlos Slim Helu (MESSICO) Opera in molteplici settori, dalle telecomunicazioni, all’attività bancaria e assicurativa, al monopolio del tabacco e del petrolio nel suo Paese. Presidente onorario di Amèrica Mòvil. Anni: 78 Valore netto: $67.1 miliardi 7. Amancio Ortega (Spagna) Pioniere della moda, ha co-fondato Inditex, nota per la sua catena di moda Zara, con la sua ex moglie Rosalia Mera (morta nel 2013) nel 1975. Possiede circa il 60% della Inditex di Madrid, che ha 8 marchi, tra cui Massimo Dutti e Pull & Bear, e 7.500 negozi in tutto il mondo. Anni: 82 Valore netto: $72 miliardi 5. Mark Zuckerberg (U.S.) Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, ha visto la sua rete salire nel momento in cui il prezzo delle azioni del social network è arrivato alle stelle. Zuckerberg ha iniziato a progettare Facebook ad Harvard nel 2004, all’età di 19 anni, per permettere agli studenti di abbinare i nomi con volti in classe. Anni: 34 Valore netto: $73.2 miliardi 4. Warren Buffett (U.S.A.) Conosciuto come “Oracle of Omaha”, Warren Buffett è uno degli investitori di maggior successo di tutti i tempi. Gestisce Berkshire Hathaway, che possiede oltre 60 società, tra cui l’assicuratore Geico, il produttore di batterie Duracell e la catena di ristoranti Dairy Queen. Anni: 87 Valore netto: $83.1 miliardi 3. Bernard Arnault & Family (Francia) Arnault è il presidente e CEO di LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton. Sotto il suo occhio vigile come capo di LVMH, Arnault supervisiona 70 marchi che includono marchi di orologi Dior, Hublot, Louis Vuitton, Tag Heuer e Zenith. Anni: 69 Valore netto: $86.8 miliardi 2. Bill Gates (U.S.A.) Gates ha venduto o ceduto buona parte della sua partecipazione in Microsoft – possiede poco più dell’1% delle azioni – e ha investito in un mix di azioni e altre attività. Rimane membro del consiglio di amministrazione di Microsoft, la società di software che ha fondato con Paul Allen nel 1975. Anni: 62 Valore netto: $92.9 miliardi 1. Jeff Bezos (U.S.A.) Il capo di Amazon, Jeff Bezos, è la prima persona a superare i $100 miliardi come numero uno nella lista di Forbes dei miliardari del mondo. Possiede il 16% del colosso dell’e-commerce Amazon, che ha fondato in un garage a Seattle nel 1994. Bezos ha frequentato Princeton e ha lavorato in un hedge fund prima di smettere di vendere libri online. La sua altra passione è il viaggio nello spazio: la sua compagnia aerospaziale, Blue Origin, sta sviluppando un missile riutilizzabile che Bezos dice che trasporterà passeggeri. Bezos ha acquistato The Washington Post nel 2013 per $ 250 milioni. Anni: 54 Valore netto: $133 miliardi

La regola dell’80/20: cos’è e perché è importante

Un giorno, circa nel 1800, un uomo di nome Vilfredo Pareto si trovava nel suo giardino quando fece una piccola ma interessante scoperta. Notò che un piccolo numero di baccelli di pisello nel suo giardino produceva la maggior parte dei piselli totali. Pareto era un tipo molto matematico. Lavorò come economista, e una delle sue eredità durature stava trasformando l’economia in una scienza radicata in numeri e fatti concreti. A differenza di molti economisti del tempo, i suoi giornali e i suoi libri erano pieni di equazioni. La strana questione dei piselli nel suo giardino, quindi, aveva messo in moto il suo cervello matematico. E se questa distribuzione ineguale fosse presente anche in altre aree della vita? All’epoca, Pareto studiava la ricchezza delle varie nazioni. Essendo italiano, ha iniziato analizzando la distribuzione della ricchezza in Italia. Con sua sorpresa, scoprì che circa l’80 percento della terra in Italia era di proprietà solo del 20 percento delle persone. Simile ai baccelli di pisello nel suo giardino, la maggior parte delle risorse erano controllate da una minoranza di persone. Pareto continuò la sua analisi in altre nazioni e cominciò ad emergere un modello. Ad esempio, dopo aver analizzato i registri delle imposte sul reddito britannico, ha notato che circa il 30 percento della popolazione in Gran Bretagna guadagnava circa il 70 percento del reddito totale. Mentre continuava a fare ricerche, scoprì che i numeri non erano mai uguali, ma la tendenza era sempre la stessa: la maggior parte dei risultati sono sempre appartenuti a una piccola percentuale di persone. Questa idea che un piccolo numero di cose rappresentasse la maggior parte dei risultati divenne nota come “Principio di Pareto” o, più comunemente, la “Regola 80/20”. Nei decenni che seguirono, il lavoro di Pareto divenne praticamente il vangelo per gli economisti. Una volta che ha aperto gli occhi del mondo a questa idea, la gente ha iniziato a vederlo ovunque. E ora la regola 80/20 è più diffusa che mai. Più in generale, il principio di Pareto è l’osservazione che molte cose nella vita non sono distribuite uniformemente. Può significare tutte le seguenti cose: -Il 20% dell’input crea l’80% del risultato -Il 20% dei lavoratori produce l’80% del risultato -Il 20% dei clienti crea l’80% delle entrate -Il 20% dei bug causa l’80% degli arresti anomali -Il 20% delle funzionalità causa l’80% dell’utilizzo Eccetera, eccetera… Quando si usa questa idea bisogna stare attenti. Innanzitutto, esiste un malinteso comune secondo cui i numeri 20 e 80 devono aggiungere 100: non devono! Il 20% dei lavoratori potrebbe creare il 10% del risultato. O il 50%. O l’80%. O il 99% o addirittura il 100%. Pensaci: in un gruppo di 100 operai, 20 potrebbero fare tutto il lavoro mentre gli altri 80 potrebbero non lavorare per niente. In quel caso, il 20% dei lavoratori ha fatto il 100% del lavoro. Ricorda che la regola 80/20 è una guida approssimativa sulle distribuzioni tipiche. Bisogna sapere anche che i numeri non devono essere esattamente “20%” e “80%”. Il punto chiave è che la maggior parte delle cose nella vita (sforzo, ricompensa, produzione) non sono distribuite in modo uniforme – alcune contribuiscono più di altre. Per capire questa ineguaglianza, bisogna introdurre un altro principio: Il potere del vantaggio accumulativo La foresta pluviale amazzonica è uno degli ecosistemi più diversi sulla Terra. Gli scienziati hanno catalogato circa 16.000 diverse specie di alberi in Amazzonia. Ma nonostante questo notevole livello di diversità, i ricercatori hanno scoperto che ci sono circa 227 specie di alberi “iperdominanti” che costituiscono quasi la metà della foresta pluviale. Solo l’1,4 percento delle specie arboree rappresenta il 50 percento degli alberi dell’Amazzonia. Ma perché? Immagina due piante che crescono fianco a fianco. Ogni giorno gareggeranno per la luce del sole e il suolo. Se una pianta cresce un po ‘più veloce dell’altra, allora può allungarsi, prendere più luce solare e prendere più pioggia. Il giorno dopo, questa energia aggiuntiva consente alla pianta di crescere ancora di più. Questo modello continua fino a quando la pianta più forte affolla l’altro e vince la parte di luce solare, suolo e sostanze nutritive più grandi. Da questa posizione vantaggiosa, la pianta vincitrice ha una migliore capacità di spargere semi e riprodursi, il che conferisce alla specie un’impronta ancora più grande nella prossima generazione. Questo processo viene ripetuto ancora e ancora fino a quando le piante che sono leggermente migliori della concorrenza, dominano l’intera foresta. Gli scienziati si riferiscono a questo effetto come “vantaggio accumulativo”. Quello che inizia come un piccolo vantaggio tende ad ingrandirsi nel tempo. Una pianta ha bisogno solo di un leggero margine di vantaggio all’inizio, così da far affondare la competizione e conquistare l’intera foresta. Queste situazioni in cui piccole differenze nelle prestazioni portano ai premi sono conosciute come “Winner-Take-All Effects” (il vincitore prende tutto). Di solito si verificano in situazioni che comportano un confronto relativo, in cui le prestazioni relative a coloro che ti circondano e con cui devi sfidarti sono il fattore determinante del tuo successo. Non tutto è una competizione, ma quasi tutte le aree della vita sono almeno parzialmente influenzate da risorse limitate. Qualsiasi decisione che implichi l’utilizzo di una risorsa limitata come il tempo o il denaro, si tradurrà naturalmente in una situazione da vincitore-presa di tutti. In situazioni come queste, essere anche impercettibilmente migliore della concorrenza può portare a grandissimi risultati, perché il vincitore prende tutto. Tu vinci solo dell’uno percento o di un secondo o di un euro, ma guadagni il cento percento della vittoria. Il vantaggio di essere migliore non è un premio in più, ma vale l’intera ricompensa. Il vincitore ottiene uno e il resto ottiene zero. Per concludere: perché il principio di Pareto è importante? Ti aiuta a capire che la maggior parte dei risultati proviene da una minoranza di input. Sapendo questo, se… -Il 20% dei lavoratori contribuisce all’80% dei risultati: concentrati sul riconoscimento di questi dipendenti. -Il 20% dei bug contribuisce all’80% degli arresti anomali: concentrati sulla correzione di questi bug prima. -Il 20%